Integratori alimentari e demenza

Gli integratori alimentari assunti per evitare o invertire la demenza risulterebbero solo uno spreco di denaro secondo gruppo di ricercatori della Mayo Clinic, Stati Uniti.
Gli integratori per la salute del cervello in commercio sono infatti diversi e alcuni di essi sono basati sull’olio di pesce o di meduse.

Secondo Ronald Petersen, uno dei ricercatori coinvolti insieme ad altri del Global Council on Brain Health, non è raccomandabile assumere integratori alimentari per prevenire, invertire oppure rallentare i declini cognitivi, come quelli legati all’età o alle patologie cerebrali.
Questi supplementi alimentari vengono assunti in larga parte senza che ci sia un’approvazione da parte di un medico, secondo i ricercatori, e ciò comporta uno spreco di denaro inutile. Non ci sono infatti studi clinici randomizzati, almeno non di una qualità sufficiente per quanto riguarda il metodo scientifico, che dimostrino che gli integratori alimentari per prevenire la demenza abbiano effetti positivi in tal senso.

È molto meglio, sempre secondo i ricercatori, portare avanti una dieta alimentare bilanciata e naturale piuttosto che ricorrere ad integratori.
A tal proposito nel rapporto si citano la dieta mediterranea, la dieta DASH e la dieta MIND (quest’ultima è una combinazione tra la dieta mediterranea e la DASH).

Altre cose che possono risultare basilari per la salute del cervello sono la qualità del sonno, l’attività fisica e la stimolazione mentale. A tal proposito si citano invece lezioni di danza, fotografia, l’imparare una nuova lingua, lo yoga, il giardinaggio o il volontariato.

È vero che esistono anziani che possono trarre beneficio dall’uso di integratori ma si tratta sempre di persone che hanno carenze nutrizionali di qualche tipo e tuttavia sono in minoranza.
La cosa importante è sempre consultare il medico piuttosto che prendere decisioni autonome in tal senso.

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