Indennità di accompagnamento: come ottenerla


Che cos’è

L’indennità di accompagnamento – detta anche assegno di accompagnamento –  è una prestazione economica data dallo Stato Italiano, tramite l’INPS, destinata a coloro che risultano invalidi totali e/o incapaci di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o incapaci di compiere azioni di vita quotidiana. L’invalido totale – ossia con invalidità del 100% – è un soggetto per cui è stata accertata l’impossibilità di deambulare in autonomia e compiere azioni di normale vita quotidiana. Ha dunque diritto di inoltrare una richiesta di accompagnamento.
L’indennità di accompagnamento nasce proprio per questo motivo: vuole essere un sostegno per il caregiver che si prende cura del soggetto invalido o – quando assente – vuole dare la possibilità all’individuo invalido di ricevere assistenza e aiuto da servizi esterni.

Indennità di accompagnamento e legge 104

La legge 104, detta anche legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, si occupa di legiferare sulle agevolazioni riconosciute a coloro che sono affetti da gravi disabilità. Dal momento che numerose persone confondono la legge 104 con l’invalidità civile, è bene chiarire la differenza tra le due una volta per tutte.

Le definizioni contenute all’art. 1 della legge 104 chiariscono che “è persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione” e che “sussiste situazione di gravità in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”.

Con il termine invalido, invece, si fa riferimento ad una persona che per motivi fisici o di salute ha ripercussioni sulla propria capacità lavorativa.

Come suggerisce la distinzione tra le due terminologie, le due situazioni necessitano di due visite di accertamento specifiche differenti tra loro. Infatti, colui che risulta essere invalido al 100% non è automaticamente fruitore della Legge 104.

A quanto ammonta l’indennità di accompagnamento per disabili

Per il 2019, l’importo mensile riconosciuto per l’indennità di accompagnamento è pari € 517,84 per 12 mensilità. L’indennità di accompagnamento è esente dalle ritenute Irpef, quindi non deve essere dichiarato nella dichiarazione annuale dei redditi. La prestazione economica viene corrisposta a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

I requisiti per fare domanda di accompagnamento

L’indennità di accompagnamento spetta a anziani e disabili con totale inabilità accertata (vedi “Come ottenere l’indennità di accompagnamento – Passaggi da seguire per non sbagliare).L’inabilità può riguardare la condizione fisica o la condizione psichica e spetta a tutti gli aventi diritto, senza restrizioni reddituali o di età o relative al nucleo familiare. L’indennità di accompagnamento spetta anche malati oncologici sottoposti a cicli di cure di chemioterapia, a patto che sia riconosciuta l’inabilità al 100% a causa della malattia. I requisiti fondamentali per fare richiesta di accompagnamento impongono di:

  •   essere cittadini italiani;
  •   essere cittadini stranieri comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza;
  •   essere cittadini stranieri extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di almeno un anno (articolo 41 Testo unico immigrazione);

In ogni caso, il richiedente deve essere residente in forma stabile in Italia.

Ulteriori requisiti per effettuare la richiesta per l’indennità di accompagnamento sono:

  • Una certificazione dell’invalidità totale o permanente per i richiedenti compresi tra i 18 e i 65 anni;
  • Per i cittadini minorenni o per gli anziani che hanno superato la soglia dei 65 anni di età, è sufficiente che all’interno del verbale, redatto in seguito alla visita medica di accertamento sanitario, sia riportato che al soggetto o risulti impossibile deambulare senza un aiuto costante di un accompagnatore o sia impossibile compiere gli atti quotidiani della vita senza la disposizione di un’assistenza costante;
  • Non essere ricoverati presso strutture a pagamento aventi la retta a carico dello Stato o di Enti pubblici.

A chi spetta la legge 104

Chi è fruitore della legge 104 può godere di ore o giorni di permesso retribuiti. Per quanto concerne i lavoratori disabili, essi hanno la possibilità di richiedere, consecutivi o suddivisi mensilmente, 2 ore al giorno o 3 giorni. Il lavoratore dispone della possibilità di richiedere variazioni in merito alla suddivisione di tali permessi; le suddette modifiche possono entrare in vigore il mese successivo o, nei casi di urgenza o emergenza, anche il mese in corso.

Naturalmente, poiché tale sostegno spetta non solo ai disabili ma anche ai loro familiari, i permessi retribuiti sono forniti anche ai caregiver, ossia i membri della famiglia che si prendono cura della persona affetta da disabilità.

Lo stato di disabilità deve essere certificato attraverso una visita medica al seguito della quale verrà rilasciato l’apposito certificato del medico curante. Una volta ottenuto il suddetto certificato, per ottenere l’indennità di accompagnamento esso dovrà essere inviato all’INPS, i cui tempi di erogazione dello stato di indennità ammontano ad un massimo di 90 giorni. Nel corso di tale periodo, verrà effettuato un accertamento dello stato di salute del richiedente da parte di una commissione medica dell’ASL.

Differenze tra assegno di invalidità e pensione di invalidità

L’assegno di invalidità è una prestazione economica che viene rilasciata mensilmente a coloro che risultano essere invalidi parziali di un’età compresa tra i 18 e i 67 anni (termini che possono essere modificati in relazione alla revisione periodica da parte del Governo). La pensione di invalidità, invece, è destinata a coloro che sono invalidi al 100% e che rientrano nel medesimo range di età.

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