INDICAZIONI SU COME COMPORTARSI QUANDO SI ASSISTE UNA PERSONA AL DOMICILIO POSITIVA O NON POSITIVA A CORONAVIRUS - COVID19 Il presente documento è stato elaborato grazie alle informazioni ottenute da Professionisti Sanitari e Medici Infettivologi impegnati in prima linea nella lotta al coronavirus . Diverse informazioni sono state attinte anche da alcuni protocolli di Aziende Sanitarie Locali e dai seguenti siti web - dai quali si potranno avere maggiori e più dettagliate informazioni: http://www.salute.gov.it/ www.inail.it http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73195&part e=1%20&serie=null https://www.sacrocuore.it/dispositivi-di-protezione-individuale/
PREMESSA
Innanzi tutto è necessario precisare che, nell’assistenza alla Persona, l’Operatore dovrebbe sempre adottare norme igieniche e di comportamento come se l’Assistito fosse potenzialmente affetto da una patologia infettiva.
In questo momento storico particolare, per il quale il nostro Governo ha emanato severe norme e misure finalizzate alla prevenzione del contagio da coronavirus, è importante puntualizzare alcune regole e buone prassi atte a prevenire il contagio stesso.
E’ per questo che la prima regola da ricordare è: siamo tutti potenzialmente infetti e ci si deve comportare di conseguenza.
COSA E’ IL NUOVO CORONAVIRUS – COVID19
Il nuovo coronavirus che sviluppa la malattia COVID19, fa parte dell’ampia famiglia dei coronavirus, cioè virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sintomi respiratori.
I sintomi più comuni di un infezione da coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie.
Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie preesistenti quali diabete e malattie cardiache.
Il fatto però che vi siano persone più suscettibili alle forme gravi di coronavirus, non significa che tutte le altre persone siano immuni dall’ammalarsi o da manifestare forme gravi di malattia e addirittura la morte.
Si può quindi dire che la malattia provocata dal nuovo coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata). Lo ha annunciato, l’11
febbraio 2020, nel briefing con la stampa durante una pausa del Forum straordinario dedicato al virus, il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Sino ad ora non è stato dimostrato che vi siano persone immuni al coronavirus e, per tale motivo, tutti dobbiamo considerarci a rischio di infezione anche grave.
E’ importante sapere anche che, ad oggi, non esistono vaccini o terapie in grado di fermare il nuovo coronavirus ed è per questo che l’unico mezzo che abbiamo per difenderci è la prevenzione.
COME SI TRASMETTE IL CORONAVIRUS
Il nuovo coronavirus che tutti noi stiamo combattendo può essere trasmesso da persona a persona attraverso il contatto stretto con una persona malata o contagiata.
Questo significa che una persona contagiata dal coronavirus, pur non manifestando la malattia (asintomatico) potrebbe comunque trasmettere il virus ad un’altra persona la quale, a sua volta, potrebbe invece ammalarsi, anche gravemente.
Il contagio avviene perché la persona sana, attraverso la bocca ed il naso, assorbe il virus contenuto in:
goccioline di Flugge: microscopiche gocce di saliva (vapore acqueo) in grado di rimanere sospese in aria e di veicolare, dispersi in aerosol, agenti infettivi di numerose malattie come, appunto il coronavirus. Le goccioline di Flugge possono essere emesse dall’individuo attraverso la semplice respirazione, uno sbadiglio, quando si starnutisce o si tossisce
la saliva (ad esempio quella che si trova su un bicchiere quando beviamo o su un cucchiaio/forchetta quando mangiamo)
In casi rari il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale.
Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
Attualmente sono in corso diversi studi per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus. Il nuovo coronavirus può trasmettersi da persona a persona in diversi modi:
perché siamo stati a contatto diretto con una persona ammalata o portatrice del virus
perché abbiamo bevuto o mangiato dagli stessi utensili che ha usato la persona ammalata o
portatrice del virus
perché abbiamo stretto la mano ad una persona ammalata o portatrice del virus e poi ci siamo
toccati il viso, in particolare bocca, naso e occhi, senza prima lavarci accuratamente
perché abbiamo toccato oggetti contaminati dalla persona sana o portatrice del virus e ci siamo
portati le mani al viso senza prima lavarle accuratamente
COSA SIGNIFICA STARE A CONTATTO DIRETTO CON UNA PERSONA
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie definisce contatto stretto:
una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie scrive anche che: il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima o dopo la manifestazione della malattia nel caso in esame.
In parole povere, come meglio specificato anche nel sito del Governo Italiano, il periodo di incubazione, cioè il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici (cioè della malattia), si stima attualmente che oscilli fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.
Questo significa, in parole ancora più semplici, che se oggi veniamo contagiati dal virus, ad esempio perché abbiamo stretto la mano di una persona già contagiata e ci siamo portati la mano alla bocca, potremmo ammalarci di COVID19 anche fra 14 giorni.
Per questo motivo, chi sa di essere venuto a contatto diretto con una persona infetta da coronavirus o
contagiata, deve mettersi in quarantena, ossia deve restare a casa senza avere contatti diretti con le altre
persone per almeno 14 giorni.
L’ASSISTENZA DI BASE AL DOMICILIO DELLE PERSONE ANZIANE, AMMALATE, DISABILI Vediamo ora cosa è necessario fare e come bisogna comportarsi quando si svolge un’attività di assistenza domiciliare alle persone fragili. Si sta parlando del comportamento che dovrebbero assumere tutti gli operatori, qualificati o non qualificati, che assistono al domicilio Anziani, Malati e Disabili che hanno bisogno di un aiuto nello svolgimento delle loro attività giornaliere come lavarsi, mangiare, usare il bagno, muoversi ecc. Prima di recarsi al lavoro verificare il proprio stato di salute e misurarsi la temperatura: se si presentano sintomi influenzali oppure la temperatura è superiore a 37,5° è vietato recarsi al lavoro. In questo caso restare in casa, avvisare il proprio Committente e chiamare il proprio medico di famiglia o l’autorità locale sanitaria – il numero di telefono Nazionale 1500 – ma ogni Regione ha messo a disposizione dei cittadini altri numeri che è possibile contattare. Se le proprie condizioni di salute sono adeguate e non si presentano né febbre superiore a 37,5° né sintomi influenzali, si può andare al lavoro adottando però tutte le precauzioni possibili e funzionali alla prevenzione del contagio da Coronavirus. E’ necessario tenere presente che, pur senza saperlo, potremmo essere noi stessi gli infettati e che oltre a proteggere noi stessi, abbiamo il dovere di proteggere le Persone assistite. Come sappiamo infatti, sono proprio gli Assistiti ad essere i più deboli e più vulnerabili. Prima di uscire di casa quindi, è necessario praticare una doccia e indossare indumenti puliti che, comunque avremo cura di lavare subito dopo il servizio. Ci si deve recare al lavoro senza monili (come anelli, bracciali, orologi, collane ecc..), unghie corte e senza smalto, privi di ogni tipo di trucco viso, labbra, occhi. Il servizio deve essere svolto indossando tutti i DPI indispensabili in questo momento e, pertanto, è importante organizzarsi bene ed essere certi di avere tutto ciò che serve prima di uscire di casa. Preparare quindi un borsone con dentro tutto l’occorrente che vedremo elencato sotto. Rispetto alle procedure di vestizione e preparazione al servizio, il consiglio è quello di prepararsi fuori dall’abitazione dell’assistito ( ad esempio giardino, pianerottolo, o appena fuori dalla porta). Questo perché in assistenza domiciliare non è quasi mai possibile avere a disposizione uno spazio pulito e non contaminato, dove si può, appunto, procedere con la “vestizione e preparazione”.
COSA PREPARARE E COME PREPARARSI PER ANDARE AD EROGARE L’ASSISTENZA
Come si è detto, prima di entrare in casa dell’Assistito è necessario, anzitutto, seguire una rigorosa procedura di vestizione e preparazione al fine di proteggere se stessi e gli altri da un possibile contagio da coronavirus. Il tempo che serve per prepararsi al servizio è di circa 5/ 10 minuti.
Nel borsone che abbiamo portato con noi dovremo avere:
un camice monouso
mascherina protettiva (vedi allegato sui tipi di mascherine utilizzabili)
diverse paia di guanti monouso (ne serviranno circa 20)
occhiali protettivi o visiera (lavabili)
cuffia per capelli monouso
calzari monouso (copri-scarpe monouso)
gel mani disinfettante o gel idroalcolico
sacchetti per l’immondizia
un flacone spray precedentemente preparato contenente 3⁄4 di candeggina e 1⁄4 di acqua (per un
flacone da 1 litro utilizzare 750 ml di candeggina e 250 ml di acqua)
un rotolo di carta tipo “scottex”
Per la preparazione, seguire nell’ordine le seguenti manovre:
lavarsi accuratamente le mani con gel idroalcolico
indossare il primo paio di guanti monouso
indossare il camice monouso allacciandolo correttamente sul retro
indossare la cuffia per capelli monouso avendo cura di non lasciare fuori i capelli (nemmeno il ciuffo perché sta meglio)
indossare gli occhiali protettivi o visiera
indossare la mascherina avendo cura di seguire attentamente le istruzioni d’uso riportate sulla
confezione di imballaggio
indossare calzari (copri-scarpe monouso)
indossare un secondo paio di guanti (sopra a quelli già indossati e quindi i guanti saranno doppi)
DURANTE IL SERVIZIO
appena entrati nella stanza o nell’appartamento della persona da Assistere, arieggiare per almeno 15 minuti tutte le stanze, avendo cura di coprire bene l’Assistito, in modo da evitargli correnti d’aria
promuovere l’igiene personale dell’Assistito, anche con il cambio quotidiano di tutti gli indumenti ma, soprattutto, curando il lavaggio delle mani che deve avvenire il più spesso possibile, con acqua e sapone
pulire e disinfettare tutte le superfici utilizzate per lo svolgimento del servizio. Per l’igiene delle superfici come tavoli, piani di appoggio, mobili, maniglie, pavimenti ecc.. si dovranno utilizzare prodotti a base di ipoclorito di sodio (candeggina) seguendo attentamente le istruzioni d’uso indicate sui flaconi. Se si utilizza candeggina pura, lasciarla agire almeno 30 secondi prima di risciacquarla
se il servizio si protrae per diverse ore, arieggiare le stanza almeno ogni ora, avendo cura di coprire bene l’Assistito, in modo da evitargli correnti d’aria
cambiare il più spesso possibile asciugamani, lenzuola e tovagliato e lavarli in lavatrice a 90 gradi oppure a temperature non inferiori a 60 gradi ma con l’aggiunta di uno specifico disinfettante per biancheria (tipo napisan)
durante il servizio cambiare il secondo paio di guanti ogni volta in cui ci si appresta a svolgere una nuova attività (ad esempio quando, dopo l’igiene della persona, dobbiamo preparargli la colazione o un pasto). Fra un cambio di guanti e l’altro lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone. Il primo paio di guanti è come la nostra seconda pelle e non dovrebbe mai essere tolto per tutto il tempo del servizio
COSA FARE AL TERMINE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA
Al termine del servizio è necessario togliersi tutti i DPI utilizzati all’interno dell’abitazione dell’Assistito, al fine di “non portare fuori dalla casa eventuali contaminazioni”.
Il processo di svestizione e uscita dal domicilio dell’Assistito è molto importante per evitare la contaminazione. Esso è piuttosto lungo e necessita di circa 30 minuti di tempo. E’ importantissimo svolgerlo correttamente, seguendo tutti i passaggi consigliati.
Nota bene: per chiarezza, si specifica che tutte le volte in cui sarà necessario lavarsi le mani, il lavaggio stesso avverrà indossando i guanti che sono rimasti a contatto con la pelle. In parole povere, laviamo i guanti e non la pelle delle mani. Questo è necessario per garantire all’Operatore la massima tutela rispetto alla contaminazione da coronavirus.
Le manovre di svestizione dovranno avvenire seguendo nell’ordine le seguenti fasi:
1. togliere il secondo paio di guanti da entrambe le mani, afferrando dall’esterno il primo guanto e dall’interno il secondo guanto. Lavare accuratamente le mani con gel idroalcolico mantenendo indossato il primo paio di guanti. Alla fine del lavaggio, mettere un nuovo paio di guanti sopra al primo
2. togliere il secondo paio di guanti da entrambe le mani, afferrando dall’esterno il primo guanto e dall’interno il secondo guanto. Lavare accuratamente le mani con gel idroalcolico mantenendo indossato il primo paio di guanti. Alla fine del lavaggio, mettere un nuovo paio di guanti sopra al primo
3. togliere il secondo paio di guanti da entrambe le mani, afferrando dall’esterno il primo guanto e dall’interno il secondo guanto. Lavare accuratamente le mani con gel idroalcolico mantenendo indossato il primo paio di guanti. Alla fine del lavaggio, mettere un nuovo paio di guanti sopra al primo risciacquare gli occhiali o visiera e asciugarli con la carta che abbiamo portato da casa rimuovere il secondo paio di guanti afferrando dall’esterno il primo guanto e dall’interno il secondo guanto e riporli nel sacchetto per l’immondizia per il loro smaltimento. Ora si manterrà solo il primo paio di guanti, cioè quelli a contatto con la pelle. Lavare accuratamente le mani con gel idroalcolico
4. togliere subito i calzari e riporli nel secondo sacchetto per l’immondizia, per il loro smaltimento
preparare tre sacchetti per l’immondizia: uno lo utilizzeremo doppio (cioè un sacchetto dentro l’altro per avere un doppio strato) per riporre gli oggetti monouso che togliamo per primi. Un sacchetto invece servirà per riporre e smaltire le ultime cose che toglieremo quando usciamo da casa togliere il sovra-camice e riporlo nel doppio sacchetto per l’immondizia con una mano rimuovere la visiera protettiva (o gli occhiali) tirandola verso l’alto, toccandola il meno possibile e riporla in una bacinella
con la seconda mano (cioè quella con il guanto pulito) spruzzare sulla visiera o occhiali abbondante soluzione di candeggina e acqua che abbiamo portato da casa. La visiera o occhiali dovranno restare a contatto con la soluzione almeno 15 minuti
rimuover e la mascherina tirandola dal basso verso l’altro e, nello stesso tempo, cioè mentre si toglie la mascherina, rimuovere anche la cuffia monouso afferrandola dalla parte esterna. Smaltire entrambe nel sacchetto doppio dei rifiuti
rimuovere il secondo paio di guanti afferrando dall’esterno il primo guanto e dall’interno il secondo guanto e riporli nel sacchetto per l’immondizia per il loro smaltimento. Lavare accuratamente le mani con gel idroalcolico e mettere un nuovo paio di guanti in entrambe le mani
5. riporre gli occhiali o visiera nel nostro borsone, gettare la carta nel sacchetto doppio per l’immondizia e chiudere accuratamente il sacchetto stesso. Questo sacchetto dovrà essere depositato nel cassonetto dell’indifferenziata, ma senza caricarlo in auto e senza portarlo sui mezzi pubblici
6. lavare accuratamente le mani con gel idroalcolico
7. uscire di casa chiudendo la porta indossando ancora i guanti rimuovere i guanti afferrando dall’esterno il primo guanto e dall’interno il secondo guanto e metterli nel secondo sacchetto per l’immondizia, per il loro smaltimento. Chiuderlo bene il sacchetto prendere dal borsone il flacone con acqua e candeggina e spruzzare un po’ di prodotto sotto alle scarpe lavarsi accuratamente le mani con gel idroalcolico recarsi al più vicino cassonetto dell’indifferenziata e gettare tutto il materiale da smaltire
lavarsi accuratamente le mani con gel idroalcolico
ULTERIORI RACCOMANDAZIONI SULL’USO CORRETTO DEI DISPOSITIVI E LAVAGGIO MANI
Ricordare che l’uso scorretto dei DPI, non solo non protegge dal contagio ma aumenta il rischio di infettarsi. Per tale motivo è importante ricordare e seguire queste semplici regole:
MASCHERINA: le mascherine, a seconda della loro tipologia, vanno indossate e utilizzate come indicato dal produttore, compreso il periodo di durata. Prima del loro uso quindi leggere attentamente le istruzioni riportate sulle confezioni. Non indossare mai la stessa mascherina per più di un Assistito. La mascherina, una volta tolta, deve essere gettata perché si rischia di infettarsi con le parti già contaminate.
Se si indossa una mascherina chirurgica e le condizioni dell’Assistito lo consentono, è buona norma farla indossare anche all’Assistito stesso. In questo modo non vi contagerete a vicenda.
E’ inoltre necessario ricordare che la mascherina deve coprire naso e bocca, aderire il più possibile al viso e non va mai abbassata sotto al meno e poi riportata in posizione.
Se durante il servizio si ha necessità di tossire o starnutire, va fatto nella mascherina.
Se durante il servizio si ha necessità di soffiarsi il naso:
togliere il secondo paio di guanti
lavare accuratamente le mani
lavare accuratamente le mani
togliere la mascherina facendo attenzione a non toccarsi il viso con la parte esterna della mascherina stessa
soffiare il naso con un fazzolettino di carta (da gettare subito nella spazzatura),
lavare accuratamente le mani,
indossare un nuovo paio di guanti
indossare una nuova mascherina
COPRICAPO O CUFFIA: deve contenere tutti i capelli. La sua funzione è quella di evitare che i capelli vengano contagiati dal virus e, toccandoli o pettinandoli, ci si vada poi ad infettare.
OCCHIALI PROTETTIVI O VISIERA: il virus si tramette anche attraverso il bulbo oculare e, per tale motivo, è importante proteggere gli occhi. Se si usano mascherine chirurgiche, è preferibile utilizzare una visiera integrale che copre il viso dalla fronte al mento. Gli occhiali o visiera, devono essere accuratamente lavati e disinfettati al termine del servizio (con disinfettante a base di candeggina) per poterli utilizzare di nuovo. Se si indossano anche occhiali da vista, ricordarsi di lavare e disinfettare bene anche questi alla fine di ogni servizio.
CAMICE: allacciarlo bene sul retro e farlo aderire bene al corpo, facendo attenzione che non cada sulle spalle e che lasci liberi i movimenti.
CALZARI O SOVRA-SCARPE: non usare cuffie per i capelli al posto dei calzari (o, ad esempio, borse di plastica) perché si rischia di scivolare e quindi di farsi male. I calzari hanno la funzione, come per tutti gli altri DPI di non fare entrare il virus nell’abitazione dell’Assistito, ma anche di non portarlo fuori qualora fosse già presente all’interno dell’abitazione stessa. Per questo motivo, come per gli altri dispositivi monouso, non sono riutilizzabili.
LAVAGGIO DELLE MANI CON ACQUA E SAPONE ( DETTO ANCHE LAVAGGIO SOCIALE DELLE MANI)
aprire rubinetto e portare l’acqua alla temperatura desiderata
bagnare le mani sotto acqua corrente
insaponare le mani con detergente liquido (non usare saponette)
strofinare bene le mani, contando fino a 60 (un minuto) avendo cura di lavare accuratamente ogni dito,
il palmo e il dorso delle mani stesse
sciacquare le mani sotto l’acqua corrente
asciugarsi le mani con una salvietta monouso o carta tipo “scottex”
chiudere il rubinetto utilizzando da salvietta monouso o carta tipo “scottex”
LAVAGGIO DELLE MANI CON GEL IDROALCOLICO
versare il gel sul palmo di una mano
strofinare bene le mani avendo cura di lavare accuratamente ogni dito, il palmo e il dorso
lasciare asciugare spontaneamente senza utilizzare asciugamani
SE NON E’ POSSIBILE REPERIRE GEL IDROALCOLICO SI PUO’ PREPARARE IN CASA, SEGUENDO SCRUPOLOSAMENTE LE INDICAZIONI DELL’OMS – ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’