PRESTAZIONE OCCASIONALE E DISOCCUPAZIONE
Fonte: www.prestazioneocasionale.com
In questa mini-guida cerchiamo di capire se la prestazione occasionale fa perdere la Naspi e gli altri sussidi di disoccupazione.
Il D.L. n. 50/2017 all’articolo 54-bis, ha introdotto una nuova disciplina sul lavoro occasionale accessorio. Risulta essere quindi necessario fare una distinzione tra lavoro autonomo occasionale e lavoro accessorio.
La disciplina del lavoro autonomo occasionale riguarda i soggetti che svolgono esclusivamente attività professionali di carattere intellettuale, per esempio un amministratore di condominio che opera solo nel proprio stabile.
La disciplina del lavoro accessorio riguarda invece attività non continuative legate a un rapporto con un committente stabilito, per esempio uno studente che nel fine settimana lavora in un negozio.
Per quanto riguarda il lavoro accessorio, troviamo due diverse forme, che sono il Libretto Famiglia, tramite cui le famiglie possono commissionare piccoli lavori a terzi, e il PrestO’, che è invece destinato alle aziende.
Per quanto riguarda il lavoro accessorio e le prestazioni occasionali rese a favore dei privati col libretto famiglia, la circolare Inps n. 174 del 23 novembre 2017 spiega che è possibile acquisire prestazioni di lavoro occasionale con i nuovi voucher durante la Naspi se non si superano complessivamente 5000 euro annui.
Diverso è il caso del lavoro autonomo occasionale, cioè quel lavoro autonomo esercitato in modo saltuario e non organizzato che richiede l’emissione di una ricevuta.
In questo caso, se il lavoratore autonomo occasionale percepisce la Naspi o un’altra indennità equivalente, l’assegno viene ridotto in misura pari all’80% del reddito da lavoro autonomo occasionale, fino a un massimo di 4.800 euro annui. Se questa soglia viene superata, si perde l’indennità e lo stato di disoccupazione.
Facciamo un esempio per capire meglio. Ipotizziamo che si percepisca una Naspi di 1.000 euro e si presuma di guadagnare 200 euro al mese per tre mesi con una o più collaborazioni occasionali. In questo caso è necessario informare l’INPS e la NaspI, per i tre mesi in cui sarà attiva la collaborazione lavorativa sarà ridotta dell’80% di 200 euro, ossia di 160 euro al mese. La Naspi quindi, per quei tre mesi passerà da 1000 a 840 euro mensili.
RIEPILOGANDO:
1) Lavoro occasionale di tipo accessorio
In caso di lavoro occasionale di tipo accessorio, fino a 3.000 euro di reddito, il soggetto continua a percepire la disoccupazione. Potrà quindi ricorrere al lavoro accessorio e guadagnare fino a 3.000 euro annui senza dover rinunciare all’assegno.
2) Lavoro a progetto
Se il soggetto trova un’occupazione con contratto a progetto, dalla quale deriverà un reddito inferiore a quello previsto per mantenere lo stato di disoccupazione, deve darne comunicazione all’INPS, la quale prevederà una riduzione dell’assegno di disoccupazione.
3) Lavoro autonomo
L’indennità viene ridotta anche se il soggetto inizia un lavoro autonomo e prevede di realizzare un reddito inferiore al limite previsto per il mantenimento dello stato di disoccupazione. L’indennità in questo caso verrà ridotta dell’80% del reddito che si prevede di realizzare con la nuova attività. Siccome in questo caso si tratta di dover fare delle previsioni, la reale differenza sarà poi conguagliata al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.