Riportiamo importante approfondimento a cura della redazione di: https://www.dequo.it – circa il lavoro in nero di colf e badanti extracomunitarie.
Capita spesso che in Italia determinati mestieri, come quello della colf o della badante, siano praticati da cittadini extracomunitari, che non hanno il permesso di soggiorno. In questi casi, la persona in questione non può essere assunta in modo regolare e non può dunque pagare tasse e contributi proprio in mancanza di tale documento.
Cosa succede nei casi in cui si assume una badante senza permesso di soggiorno? Ci sono conseguenze anche qualora si fosse in buona fede e, dunque, ignari dell’assenza di documenti per soggiornare nel nostro Paese da parte della persona che è stata assunta?
Vediamo di seguito quali sono le conseguenze che si rischiano e le possibilità esistenti di regolarizzare la propria badante attraverso il Decreto Flussi. Analizziamo nel dettaglio due ipotesi differenti:
- la prima si verifica nel caso in cui sia il padrone di casa a voler assumere una bandate in nero;
- la seconda, invece, è quella nella quale è la stessa badante che richiede di essere pagata in nero, perché non ha il permesso di soggiorno.
Assumere una badante in nero: le tutele per il lavoratore
In base a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, una badante che lavora in nero ha la possibilità di eseguire delle riprese video e audio della casa nella quale lavora. L’obiettivo è proprio quello di dimostrare che si sta lavorando in nero, senza così commettere un reato di violazione della privacy e del domicilio di un’altra persona.
Si potrà così aprire una vertenza lavorativa, in seguito alla quale il datore di lavoro sarà tenuto a pagare:
- i contributi mai versati;
- eventuali differenze di retribuzione previste dal contratto collettivo del lavoro;
- il TFR;
- le ferie retribuite e i permessi non goduti.
Ci sono, ovviamente, delle limitazioni nel momento in cui la badante decide di filmarsi mentre lavora in nero nella casa di qualcun altro:
- non può, infatti, lasciare la telecamera e spostarsi da un’altra parte;
- non ha il diritto di registrare le conversazioni di altre persone se si svolgono in sua assenza: deve quindi essere sempre presente nelle riprese.
Nel caso in cui si venisse scoperti a riprendere le conservazioni private fra due coniugi o scene di vita privata, si rischierebbe una denuncia per interferenze nella vita privata altrui.
La badante che lavora in nero ha il diritto di denunciare il soggetto per cui lavora all’Ispettorato del lavoro o in Tribunale anche in assenza di prove video o audio. In questo caso le sue dichiarazioni non bastano come dimostrazione del fatto alla base della denuncia, ma costituiscono prova le testimonianze di altre persone che hanno assistito allo svolgimento della sua attività in nero.
Assumere badante in nero: le conseguenze
Quali sono, a questo punto, le conseguenze legali che ricadono sulla persona che fa lavorare qualcun altro in nero? Come anticipato, devono prima di tutto essere versate tutte le somme che il denunciante avrebbe ricevuto in caso di assunzione regolare: per fare un esempio, l’omissione di contributi previdenziali prevede il versamento di un importo raddoppiato.
Tra i rischi previsti ci sono:
- la possibilità di dover pagare nuovamente tutti gli stipendi in quanto, avendoli versati in contanti, non c’è nessuna traccia che siano stati regolarmente ed effettivamente versati;
- una serie di sanzioni amministrative: la prima è prevista per l’omessa o la ritardata comunicazione dell’assunzione all’INPS e va da un minimo di 200 a un massimo di 500 euro;
- per la mancata iscrizione all’INPS, può essere applicata una sanzione amministrativa che va da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 12.000 euro per ogni lavoratore in nero, maggiorata di una quota di 150 euro per ogni giorno di lavoro svolto.
Per l’omesso pagamento dei contributi previdenziali sono previste sanzioni pari a una cifra compresa tra il 30% e il 60% dei contributi evasi su base annua. La sanzione amministrativa applicabile anche su una sola giornata di lavoro in nero è pari a 3.000 euro.
Assumere badante senza permesso di soggiorno: cosa si rischia
Il problema principale nel caso di assunzione di una badante senza permesso di soggiorno è proprio dovuto al suo essere irregolare: mentre nel caso analizzato in precedenza, si è puniti con delle sanzioni di tipo civile o amministrativo, chiunque assuma una persona in nero senza permesso di soggiorno sta commettendo un reato.
Si ricorda che chi proviene dai Paesi dell’Unione europea, o dalla Svizzera, non ha la necessità di richiedere il permesso di soggiorno per poter lavorare in Italia perché saranno applicabili le stesse regole di assunzione previste per i cittadini italiani.
Ai sensi dei Testo Unico per l’immigrazione, assumere una badante senza permesso di soggiorno, o qualsiasi altra tipologia di lavoratore, comporta:
- la reclusione da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni;
- una multa di 5.000 euro.
A questo punto è interessante indagare le possibilità attraverso la quali si può aiutare la propria badante a ottenere un permesso di soggiorno per “casi speciali”, che viene rilasciato dal Questore dopo l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica.
Come si assume una badante straniera senza permesso di soggiorno?
Ci sono due casistiche differenti:
- nel caso di una badante straniera che risieda già in Italia, dovrà essere presentato il permesso di soggiorno valido per lo svolgimento di un’attività lavorativa;
- a seconda ipotesi è quella nella quale la badante extracomunitaria non risieda ancora in Italia: il soggetto che ha intenzione di assumerla dovrà fare richiesta di un permesso di soggiorno valido per motivi di lavoro.
Tale richiesta:
- deve essere nominativa e va presentata online allo Sportello Unico per l’immigrazione;
- la richiesta sarà analizzata sulla base delle disposizioni presenti nel Decreto Flussi;
- in caso di approvazione, sarà rilasciato il nullaosta al lavoro, che ha validità di 6 mesi, il visto d’ingresso da parte del Consolato italiano, e il contratto di soggiorno per lavoro subordinato.
Dopo la stipula di tale contratto, sarà rilasciato il permesso di soggiorno per lavoro subordinato e un accordo di integrazione fra lo Stato e il lavoratore straniero.
Le badanti potranno essere assunte con due tipologie di contratto:
- il Contratto collettivo nazionale Colf e Badanti;
- il Contratto collettivo nazionale Lavoro domestico.
Nel contratto di lavoro dovranno essere riportate le seguenti informazioni:
- la data di inizio del rapporto di lavoro;
- l’eventuale durata del periodo di prova;
- la categoria nella quale viene assunta la persona e la sua anzianità di servizio;
- l’orario di lavoro,
- il giorno in cui è previsto il riposo settimanale,
- le condizioni del vitto e dell’alloggio
- la retribuzione oraria.
In alternativa, se le ore di lavoro svolte da una badante e dagli altri collaboratori domestici non superino le 280 ore all’anno, possono essere pagati anche tramite il libretto famiglia, uno strumento che permette di pagare le prestazioni occasionali.
Cos’è il decreto flussi 2020
Il decreto flussi viene emanato ogni anno con la funzione di stabilire il numero massimo di cittadini stranieri che possono entrare in Italia per svolgere attività di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo. Per i lavoratori stagionali è previsto un decreto flussi a parte.
Il datore di lavoro che ha intenzione di assumere una badante extracomunitaria che non risieda ancora in Italia deve rifarsi al decreto flusso dell’anno in corso, che viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Al suo interno sono contenute anche le date entro le quali deve essere presentata la richiesta di nullaosta.
Il visto di ingresso rivolto ai lavoratori extracomunitari è di tipo D ed è valido per soggiorni superiore a 90 giorni. Entro 8 giorni dal suo arrivo in Italia, il lavoratore extracomunitario dovrà recarsi presso lo Sportello Unico per l’immigrazione per compilare, assieme al datore di lavoro, la richiesta del permesso di soggiorno per lavoro subordinato e per sottoscrivere il contratto di soggiorno.
Nel caso di lavoro autonomo, la richiesta di autorizzazione potrà essere presentata senza la presenza del datore di lavoro, presso la Questura competente: entro 20 giorni, la Questura dovrà analizzare i documenti presentati e rilasciare il nullaosta al lavoratore. In seguito:
- si avranno tre mesi di tempo per chiedere il rilascio del visto di ingresso;
- potrà essere richiesto il permesso di soggiorno per lavoro autonomo compilando l’apposito kit postale presso un qualunque ufficio postale.
Badante senza permesso di soggiorno – Domande frequenti
L’assunzione di una badante senza permesso di soggiorno è reato: viene punito con una multa di 5. 000 euro e con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Assumere una bandate o una colf in nero comporta il rischio di essere denunciati dal lavoratore e tutta una serie di sanzioni civili e amministrative:
Le badanti extracomunitarie che non risiedono ancora in Italia possono essere regolarizzate attraverso la richiesta di nullaosta inviata dal datore di lavoro allo Sportello Unico per l’immigrazione, che permette di ottenere un permesso di soggiorno valido per motivi di lavoro.